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La Tattoo Wine, acronimo di Tracciabilità, Autenticità, Trasparenza, Trade, Origine e Opinione, è la prima piattaforma e-commerce del vino basata su tecnologia Ernst & Young OpsChain. Il sistema si basa su un’innovativa soluzione blockchain per tracciare l’origine e la qualità dei vini consentendo, inoltre, l’uso di token per acquistare e vendere vino, pianificare e tenere traccia delle spedizioni, monitorare lo stoccaggio e la consegna, organizzare e controllare la copertura assicurativa delle spedizioni. In altre parole, un sistema fondamentale per la trasparenza e la tracciabilità delle aziende italiane per contrastare quei fenomeni di frode e contraffazione che rovinano la reputazione non solo di quella denominazione falsificata ma di tutta l’industria.

In Vino Veritas (“Nel vino è la verità”) Proverbio latino che fa intendere che quando una persona è alticcia fa cadere i freni inibitori e rivela fatti e pensieri che difficilmente direbbe da sobrio. Con un buon bicchiere di vino è più facile scoprirsi e concediamo agli altri di farci conoscere per la libertà che il vino ispira. Questo probabilmente è il detto sul vino più antico: risale almeno a 2.000 anni fa (tra gli autori latini, è citato da Plinio il Vecchio, vissuto nel I secolo DC). Questo a dimostrazione del fatto che il vino è sempre stato un elemento essenziale nella vita di tutti i giorni e

Edizione speciale virtuale e social di uno degli eventi più attesi dagli appassionati di vino, che quest’anno si re-inventa viste le condizioni di emergenza COVID-19. Cantine Aperte quest’anno diventa online, smart e social: questa è la nuova veste dell'evento che da oltre 25 anni porta alla scoperta dell’Italia del vino, in attesa di accogliere nuovamente i turisti in cantina. Il Movimento Turismo del Vino annuncia che si terrà nel weekend 30-31 maggio con la partnership istituzionale di ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo. #CantineAperteInsieme arriverà direttamente a casa vostra grazie anche alla collaborazione con Iorestoacasa.delivery, un’associazione no profit che aiuta il più possibile a ridurre gli spostamenti ai cittadini dando anche

Se tutto il comparto vinicolo sta risentendo dell’emergenza Coroavirus, non si può dire altrettanto di chi consegna il vino a domicilio e lo fa da già da un po’ di tempo, come la app Winelivery, che oggi vede aumentare la richiesta di consegne con un +25% generale e +50% nelle città del Nord. Nata a Milano nel 2016 con l’obiettivo di consegnare vino e altre bevande, Winelivery potenzia il servizio mantenendo alti i suoi standard garantendo le consegne in 30 minuti. Chi non vuole rinunciare a un aperitivo in anche in quarantena può farlo a Milano, Bologna, Torino, Napoli, Roma, Catania, Firenze, Prato, Bergamo e Rimini. Ora che

Non so voi, ma ora che sono in quarantena mi capita spesso di ritrovarmi (con il pensiero) ai ristoranti del cuore, a quei luoghi cari che ti fanno sentire a casa anche se non lo sei o sei lontano. Mi chiedo, poi, come se la stiano passando e sono un po' preoccupata per il loro futuro. Non sarebbe bello poterli aiutare ora che anche loro risentono dell’emergenza da Coronavirus e del lockdown? Con i dining bond si può! Il sistema ricorda un po’ quello delle obbligazioni bancarie con la differenza che allo scadere del termine, il possessore non intasca il denaro ma una consumazione al ristorante selezionato. L’idea è nata

Il virus Covid-19 è ormai entrato infettando, per così dire, sacrificando e condizionando le vite di tutti noi, a tutti i livelli. A livello nazionale ma anche mondiale, lo scenario che desta più preoccupazione è sicuramente quello economico. L’emergenza epidemiologica, le disposizioni di lockdown, la chiusura totale della rete Horeca (hotellerie, restaurant, café) e il conseguente clima di sfiducia hanno scosso il mondo del vino con un progressivo rallentamento degli ordini di bottiglie e gravi ripercussioni sul mercato nazionale e internazionale. Anche il blocco totale dei flussi turistici concorre ad aggravare una situazione già in crisi, soprattutto nelle regioni particolarmente vocate come la Toscana. Tra i produttori la preoccupazione aumenta